La psicologia giuridica:
Cos’è:
La psicologia giuridica è una applicazione di tecniche, metodi e conoscenze psicologiche al diritto ed è una disciplina che affianca la pratica forense. Lo psicologo giuridico valuta il funzionamento psicologico (personalità, maturità, stato mentale etc) e cognitivo (profilo globale, livello di sviluppo, acquisizione e funzionamento di abilità cognitive) della persona in rapporto alla sua posizione giuridica. Il fine ultimo della valutazione psicologica in ambitogiuridico è la raccolta di dati comportamentali da sottoporre al vaglio dell’autorità giudiziaria incaricata del processo civile o penale, fornendo agli operatori della giustizia un parere tecnico che li aiuti nello svolgimento del loro ruolo.
Aree di intervento:
Lo psicologo giuridico può operare in ambito penale e civile.
Nel processo penale assume il ruolo di perito; la perizia può essere disposta nei confronti di diversi soggetti: dell’autore di reato, del detenuto (condannato), dell’internato, della vittima, del testimone, del minore.
Nei confronti dell’ imputato o del detenuto o dell’internato la perizia può essere disposta per stabilire:
L’ Imputabilità (artt. 85, 88, 89 C.P.)
La Pericolosità Sociale (artt. 203 C.P.)
La Capacità di stare in giudizio
L’ Infermità di mente sopraggiunta (artt. 70, 71, 73 C.P.P.)
Gli Arresti Domiciliari (artt. 284, 286 C.P.P e art. 47 ter legge 354/75.) La Libertà Provvisoria (artt. 275 co 4 C.P.P.)
La perizia può essere richiesta anche nei confronti della vittima per stabilire l’eventuale presenza di:
- Malattia di mente
- Inferiorità psichica
- Inferiorità fisica
- Deficienza Psichica (concetto giuridico, non clinico)
- Riconoscibilità della condizione di circonvenibilità.
Inoltre viene talvolta disposta perizia del testimone al fine di valutarne L’Attendibilità della Testimonianza (artt. 194, 207 C.P.P.) e del minore (età compresa tra i 14 e i 18 anni) per stabilire L’Imputabilità (artt. 88, 89, 98 C.P.) o La Pericolosità Sociale (art. 203 C.P.).
In ambito civile assume il ruolo di consulente (consulente tecnico di parte CTP o consulente tecnico d’ufficio CTU) principalmente nei casi di:
- Separazione e divorzio e adozione, in cui vengono analizzate le capacità genitoriali in ordine all’affidamento dei figli, all’adozione nazionale e internazionale;
- Danno psichico, danno esistenziale;
- Mobbing;
- Richiesta di inabilitazione, interdizione o amministratore di sostegno.
- Valutazione in ambito forense: oggettività e scientificità
Metodo:
L’esperto ha il fine ultimo di fornire un parere tecnico in base a quanto richiesto dal giudice. Le conclusioni cui l’esperto giunge si fondano sulle proprie competenze, esperienza e capacità di giudizio affiancate all’impiego di test, ovvero strumenti standardizzati e validati che permettono di strutturare ipotesi diagnostiche valide e testarle. L’impiego in sinergia del metodo clinico, basato sull’esperienza e soggettività e della valutazione tramite test risulta importante nella pratica clinica e ancor più in ambito forense, dato che l’impiego di test incrementa il potere diagnostico e predittivo della valutazione specialistica e garantisce una maggiore validità delle ipotesi diagnostiche.
L’esame neuropsicologico
L’esame neuropsicologico è una valutazione del profilo intellettivo e delle singole funzioni cognitive che permettono all’uomo di svolgere le nomali attività quotidiane. La valutazione di queste funzioni ha alle spalle una lunga letteratura scientifica che ha permesso di isolare funzioni di base specifiche delle abilità umane, di modellizzarle e misurarle grazie a test di performance e di comparare il dato ottenuto con una vasta popolazione di riferimento. La neuropsicologia studia il rapporto fra mente e cervello e il modo in cui la mente emerge dal cervello. Si basa sulla concezione della mente e dei processi mentali di tipo modulare (Fodor 1983); una tale architettura mentale prevede l’esistenza di sistemi funzionali specializzati, autonomi, ma integrati. Sul piano clinico ciò significa che la rottura di un modulo dà luogo ad effetti prevedibili, dovuti al ruolo che tale modulo ha nel funzionamento mentale. Grazie al fiorire delle conoscenze in campo neuropsicologico sono stati sviluppati test e compiti in grado di misurare l’efficienza delle singole abilità cognitive di un individuo.
Attenzione, orientamento, percezione, memoria, linguaggio, funzioni esecutive e livello cognitivo ci permettono di essere ciò che siamo, di ricordare, di interagire con l’ambiente e di adattarci ad esso e comunicare. L’analisi delle suddette funzioni cognitive è competenza dell’esame neuropsicologico, che ne rappresenta attualmente il più affidabile metodo di valutazione, infatti nessun altra tipologia di indagine, relativa al substrato neurobiologico dei processi cognitivi, può fornire informazioni così specifiche sulle modalità di funzionamento cognitivo, che rappresenta esattamente il tipo di informazione richiesta in ambito giudiziario (Bianchi e Cantagallo, 2008; Bianchi, 2005). Si tratta di un esame comportamentale basato sull’analisi della prestazione del soggetto in compiti controllati (performance). I test npl hanno una solida standardizzazione che riduce l’impatto della soggettività dell’esaminatore sulla performance e sui dati raccolti, e validazione, che permette di confrontare il punteggio del soggetto in esame con quello di un esteso campione preso dalla popolazione di riferimento. Tali caratteristiche rendono l’esame neuropsicologico il più oggettivo degli esami comportamentali. La valutazione NPL può essere affiancata alle evidenze strumentali direttamente esploranti il substrato neurale dei processi
cognitivi, ed alle altre evidenze di natura comportamentale (esame clinico, interviste strutturate, rating scales, checklists, …).
La valutazione psicologica
La valutazione in ambito psicologico indaga aspetti di natura psicopatologica, comportamentale e di personalità. Analizza componenti psichiche con una forte componente soggettiva, quali: la struttura e i tratti di personalità, il funzionamento affettivo/emotivo, il funzionamento relazionale, il comportamento, il tono dell’umore, i tratti psicopatologici. Si tratta di funzioni con una base biologica e neurale ma che per natura sono caratterizzati da una forte soggettività da cui non è possibile prescindere per una corretta analisi. La valutazione psicologica dunque deve riuscire a catturare tale soggettività e allo stesso tempo a mantenere una oggettività e coerenza rispetto ad essa. Inoltre la valutazione psicologica esplora l’assetto psichico e l’eventuale presenza di disturbi psicologici di rilevanza clinica quali: ansia, depressione, disturbo post traumatico da stress, fobie, ecc, sia nell’arco di vita che nel momento attuale. A questo scopo viene effettuata una valutazione clinica tramite colloquio, questionari e somministrazione di test specifici. Questa metodologia permette di ottenere una maggiore potenza diagnostica e un minore impatto della soggettività sulla diagnosi, dunque risulta meno contestabile in ambito medico-legale.
I test e la psicodiagnostica:
I test e le interviste strutturate costituiscono uno strumento diagnostico e clinico importante permettendo di ottenere una misura del comportamento in esame con un grado noto di affidabilità e di confrontare tale misura con una popolazione di riferimento, dando un significato al dato raccolto.
Valutazione neuropsicologica e psicologica in ambito civile:
Danno psichico ed esistenziale:
Il nostro attuale ordinamento ci fornisce tre diversi strumenti operativi per il risarcimento del danno ingiusto di natura non patrimoniale: danno morale, biologico (psichico e fisico) ed esistenziale. il danno psichico e` una devianza patologica rispetto al decorso che normalmente consegue l’esposizione ad un evento lesivo del benessere psichico (Bianchi et. Al. 2008). Puo` essere associato al danno somatico, oppure comparire isolatamente, sia nella vittima primaria che nelle vittime secondarie (Bianchi et. Al. 2008). E’ possibile richiedere un risarcimento nel caso in cui un comportamento altrui produca sofferenza nella vita dell’individuo, o una lesione dell’integrità
psicofisica, o un peggioramento della qualità della vita di un individuo derivante dalla lesione di valori fondamentali alla persona, costituzionalmente garantiti.
Si parla di danno morale nel caso in cui si manifesti una sofferenza soggettiva, reversibile e di breve durata a seguito di un evento lesivo di un bene personale.
Il danno psichico, invece, fa parte della più ampia categoria del danno biologico (danno non patrimoniale che deriva dalla lesione del diritto inviolabile alla salute, protetto dall’art. 32 della Costituzione). Il danno psichico è inteso come: “una compromissione durevole ed obiettiva che riguarda la personalità individuale nella sua efficienza, nel suo adattamento, nel suo equilibrio; come un danno, quindi, consistente, non effimero, né puramente soggettivo, che si crea per effetto di cause molteplici e che, anche in assenza di alterazioni documentabili dell’organismo fisico riducono, in qualche misura le capacità, le potenzialità della vita della persona” (Quadrio); tale compromissione deve inoltre riguardare una o più funzioni psichiche ed avere, come esito, un turbamento della sfera relazionale.
E’ possibile distinguere due tipi di lesione dell’integrità “psichica”:
Danno neurocognitivo, che deriva da lesioni a carico del substrato neurale dei processi mentali, e si esprimono in alterazioni del funzionamento cognitivo, quali, ad esempio deficit a carico della memoria, attenzione, percezione, prassie, rappresentazione mentale e riconoscimento, linguaggio, funzioni esecutive, abilità visuo-spaziali, livello intellettivo globale, adattamento.
Danno emozionale, dovuto ad eventi lesivi del sistema di rappresentazioni mentali della vittima, che tendono ad esprimersi in disturbi della sfera emozionale. Sono un esempio il Disturbo post traumatico da stress, disturbo acuto da stress, disturbo di adattamento, depressione, ansia, attacchi di panico, etc.
Il terzo tipo di danno risarcibile è il danno esistenziale, che si verifica nel caso in cui un evento produca una lesione di un interesse/valore tutelato dalla costituzione e una alterazione delle abitudini e gli assetti relazionali dell’individuo, tali da indurre scelte di vita diverse quanto all’espressione e realizzazione della personalità nel mondo esterno. Fra gli interessi e valori essenziali inseriti nel Danno Esistenziale: Salute, Famiglia, Reputazione, Libertà di pensiero, Affetti e reciproca solidarietà, Scuola/Lavoro.
Affido minorile in casi di separazione e divorzio:
Nei casi di separazione/divorzio personale di coppie con figli minorenni in cui il giudice lo ritenga opportuno, viene nominata una Consulenza tecnica d’Ufficio (in seguito CTU). Le parti in causa possono in tal caso nominare un proprio consulente di Parte (in seguito CTP) incaricato di vigilare sull’operato della CTU e di garantire una adeguata difesa alla parte in merito all’intero lavoro svolto dal CTU e ai pareri specialistici riportati nella relazione peritale. Lo scopo del CTU e dello CTP è quello di proteggere l’interesse del minore, che include il dirittto del minore alla bi-genitorialità, come previsto dall’«Art. 155. – (Provvedimenti riguardo ai figli). Anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale>>.
La consulenza tecnica nell’ambito del diritto di famiglia generalmente prevede una serie di incontri individuali con il/i minore/i con lo scopo di analizzare lo sviluppo cognitivo e affettivo, i vissuti nei riguardi delle figure di riferimento; la disponibilità verso entrambi i genitori; sono previsti incontri individuali con i due genitori con lo scopo di valutare lo psichismo del soggetto, il suo vissuto verso l’altro genitore e verso il/i figlio/i. Previsti generalmente anche incontri congiunti con la coppia genitoriale per analizzare le loro dinamiche di relazione e le interazioni che intercorrono. Inoltre molto importanti sono gli incontri del genitore singolo con il/i figlio/i, con l’obiettivo di: analizzare e valutare le dinamiche della loro relazione e le modalità comportamentali e reattive del minore. Talvolta vengono effettuati incontri con altre figure significative per il/i minore/i e/o una osservazione presso l’ambiente scolastico, incontri con insegnanti o eventuali operatori dei servizi sociali. Al fine di valutare quanto sopra esposto e rispondere al quesito del giudice il CTU svolgerà una serie di incontri, cui i consulenti di parte parteciperanno in maniera attiva con l’obiettivo di vigilare sull’operato del CTU e difendere l’interesse del minore.
La valutazione peritale
La valutazione forense comprende diversi incontri tra lo specialista ed il periziando.
Generalmente ha inizio con un colloquio forense, tra lo specialista ed il soggetto in cui vengono chiariti gli obiettivi e le caratteristiche del lavoro da svolgere; l’attenzione in questa fase è posta sulla soggettività del paziente e sulla narrazione dell’evento traumatico con visione della documentazione disponibile.
Una seconda fase prevede la somministrazione di test psicodiagnostici; le prestazioni ottenute dal soggetto in esame vengono confrontate con un campione normativo di riferimento che permette di dare senso al dato ottenuto in base alle norma di riferimento.
I dati ottenuti dal colloquio e dalla testistica vengono riportati nella relazione peritale insieme alle ipotesi diagnostiche cui si è giunti, nel rispetto dei quesiti proposti dal richiedente, sia esso il cliente, l’avvocato o il giudice. Inoltre lo specialista può suggerire eventuali trattamenti terapeutici necessari, atti a migliorare lo stato di salute del paziente.
Valutazione psicodiagnostica:
Il Centro CLIA grazie ad una equipe multidisciplinare si occupa di valutazioni neuropsicologiche e psicopatologiche per l’adulto e l’età evolutiva.
Area neuropsicologica:
Valutazione del livello cognitivo e del profilo cognitivo: WISC, WAIS, WPPSI, Raven PMC, Leither, Griffiths;
Valutazione delle Funzioni Cognitive: attenzione, percezione, memoria, linguaggio (afasia, late talker, disturbi del linguaggio), funzioni esecutive (programmazione, memoria di lavoro, inibizione, giudizi cognitivi), problem solving;
Valutazione dei Disturbi specifici dell’apprendimento – DSA: dislessia, disgrafia e disortografia, discalculia;
Valutazione neuropsicologica del Deterioramento Cognitivo: batterie e protocolli specifici e personalizzati.
Valutazione psicologica:
Valutazione dello Sviluppo e funzionamento sul piano emotivo-affettivo (proiettivi, CAT, TAT, Rorschach);
Valutazione della Personalità (MMPI 2, MMPI 2 RF, MMPI A, Millon);
Valutazione del disagio e della patologia psichica (ansia, depressione, ossessività, fobie, Disturbo post-traumatico da stress, disturbo dell’adattamento, psicosi).
Valutazione dei Disturbi dello spettro autistico
Riferimenti bibliografici:
Bianchi A., Brilli A., Macrì P.G., Pagliuca D., Pezzuolo S., Sestini D.. B a c k t o B e n t h a m . V e rsounascienzadellamisurazione dell’utilitàedeldanno,2004, responsabilità civile e previdenza – n. 4.